I primi passi con la mia sorellina

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lonely_Sniper
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi chiamo Matteo ed ho una sorella minore di nome Gianna (Nina). Quanto sto per raccontare è avvenuto quando io avevo circa 12 anni e Nina 9.
    Vivevamo con i nostri genitori in un paesino del nord Italia, a dire il vero nostro padre, ingegnere petrolifero, era sempre in giro per il mondo, trascorrendo a casa di tanto in tanto alcune settimane di vacanza e quindi in realtà vivevamo solo con nostra madre architetto. Lei rientrava a casa solo in pomeriggio, per cui dall’uscita della scuola, fin verso le 5 eravamo quasi sempre soli Nina ed io a casa.
    Quando Nina ed io uscivamo da scuola trovavamo pronto sulla tavola da mangiare o qualche bigliettino che ci spiegava cosa fare. In genere io rientravo a casa una mezz’oretta prima di mia sorella, così preparavo per entrambi e poi entrambi ci mettevamo a fare i compiti.

    Nina è un tipino allegro, tutt’altro che complicato e molto aperta, insomma con lei si sta bene, anche se spesso litigavamo, più per gioco che seriamente. Alle volte facevamo anche la lotta e così fu quel pomeriggio…

    Ero intento a fare i compiti, quando Nina mi venne dietro alle spalle e disse. ‘Dai fannullone, ancora non hai finito i compiti?’ ‘Lasciami stare’ risposi, ‘non vedi che sono molto concentrato?’ e incominciò a farmi il solletico. Io, che lo soffro molto, incominciai a dimenarmi tutto e lei ne approfittava. Finalmente mi stufai, mi alzai e le dissi ‘l’hai voluta tu’ e mentre lo dicevo, la cinsi per i fianchi l’alzai e la spinsi sul letto. La lotta iniziò. Mentre ci spingevamo, ci tiravamo per le mani ed i piedi e ci strattonavamo, la mia mano capitò tra le sue cosce e feci per alzarla per poi farla cadere sul letto, ma mentre facevo ciò, sentii tra le mie dita tutta la forma della sua patatina, questa cosa mi diede un certo brivido. La feci cadere sul letto, ma non spostai la mia mano dalla sua patatina, lei si divincolava, ma non faceva niente per distogliere la mia mano. A questo punto subentrò in me la malizia. Mi chiesi ‘quanto è consapevole Nina del fatto che io ho la mano sulla patatina?’ ‘Non ci da peso o fa finta di non darci peso?’ Volevo saperlo! Allora ebbi un’idea banale, ma che mi avrebbe dato la risposta. Mentre la tenevo stretta e lei continuava a cercare di divincolarsi, Incominciai a premere forte sulla patatina, tanto da farle male. Infatti lei gridò dal dolore, ‘hai’. Al che io, facendo il finto tonto, dissi, indicando la mia mano ‘ti arrendi?, ti devo lasciare?’ Lei rispose, ‘basta che non premi così forte!’ Con questa frase dunque lei
    Adv
    aveva dato un certo consenso alla toccatina. Allentai, quindi la presa, ma lasciai la mano sulla patatina ed incominciai a strofinarla con più delicatezza e ardore. Ormai la lotta era cessata. Ci trovammo entrambi esausti dal combattimento a schiena sul letto, l’uno accanto all’altra e lei disse ‘basta, sono stanca’, ‘anch’io’ le risposi e rimanemmo fermi, solo la mia mano continuava a tormentare la sua patatina e mentre lo facevo avevo delle sensazioni strane, che non riuscivo a capire. Mi piaceva farlo, ma non provocavano alcun effetto su di me. Si, in verità sentivo una specie di prurito al mio cazzetto che si era anche indurito un po’. Le chiesi ‘provi qualcosa?’ lei rispose, ‘si, una certa sensazione, ma non saprei spiegare.’ Dopo qualche minuto che continuavo a strofinare, lei disse ‘dai, togli la mano, che non si fanno queste cose’ e mentre lo diceva, sentimmo la chiave girare nella serratura della porta di casa. Nostra madre stava entrando, quindi ci ricomponemmo velocemente e ognuno se ne andò per i fatti suoi.

    Il giorno successivo, di nuovo ero li a fare i compiti, quando Nina mi venne vicino ed incominciò a farmi il solletico, mi girai e notai sul suo viso un qualcosa di particolare; non era il visino spensierato di mia sorella, c’era un qualcosa di speciale. Finalmente lo capii; quell’invito a lottare non era naturale, come finora era sempre avvenuto, ma un po’ forzato, innaturale, posso dire.. con malizia! Lasciai i compiti e mi avventai su di lei e senza tanti preamboli feci scivolare la mano tra le sue gambe incominciando a palpare. Come era dolce, tenera ed inebriante la fighetta di mia sorella. Facevo scorrere le mia dita tra le labbra a cercare qualcosa che neanche io sapevo bene. Nina rimaneva li semplicemente ferma -ormai non facevamo neanche più finta di fare la lotta- eravamo stesi sul letto e facevo scorrere la mia mano tra le sue cosce e la patatina. Nina rimaneva li ferma con gli occhi chiusi, come se stesse gustando qualcosa, però il suo ventre e tutto il corpo non partecipavano. Per stimolarla le presi la mano e gliela misi sulla mia patta. Lei la lasciò li, senza però partecipare, la teneva semplicemente ferma. Così andammo avanti per un po’ di tempo; avendo entrambi delle sensazioni, ma non definite, non chiare, non molto eccitanti, semplicemente inebrianti. Finalmente sentimmo la porta di casa che sia apriva e di corsa a ricomporci.
    La sera, dopo cena, mentre mia madre e mia sorella guardavano la TV andai al computer e cercai su Internet qualche sito che spiegasse qualcosa sul sesso femminile e lessi tra l’altro del clitoride, dov’era posizionato e la sua funzione, cioè che stimolandolo si poteva portare la donna al godimento. Mi dissi, cara Nina, lunedì ti farò godere… Purtroppo era di venerdì ed avrei dovuto attendere il lunedì perché il fine settimana la mamma rimaneva a casa. Quello fu il primo fine settimana della mia vita che non vedevo l’ora che passasse.

    Finalmente fu lunedì. Al ritorno da scuola, neanche incominciai a fare i compiti. Ero in spasmodica attesa che mia sorella tornasse a casa. Quando finalmente lei venne, avevo già preparato il pranzo, subito ci mettemmo a mangiare e… evidentemente dal mio aspetto traspariva tutta l’ansia, l’attesa dei momenti che sarebbero seguiti, perché Nina mi disse ‘come sei strano Matteo, cos’hai?’ risposi ‘ho una bella sorpresa per te’, ‘ah,si e quale?’ chiese lei. ‘Vieni in camera mia e ti faccio vedere’ risposi. Lei docilmente si alzò, sparecchiò e mi seguì in camera. Appena entrati, subito mi avventai su di lei, la presi per i fianchi e la spinsi sul letto. ‘Ehi’ disse lei, ‘sei proprio determinato!’, ‘mia cara sorellina, ora il gioco si farà serio’ le sussurrai nell’orecchio e contemporaneamente feci scivolare la mia mano sotto la sua gonna e la portai tra le sue cosce ed incominciai anche a baciarla. Prima lievemente sulle guance, poi man mano che mi facevo largo con la mano sulla sua fighetta, le baciavo anche le labbra.
    La mia mano intanto continuava a perlustrare la fighetta in cerca del clitoride, finalmente sentii qualcosa sotto il dito medio. ‘ecco!’ mi dissi, ‘questo deve essere il paradiso della donna’, infatti Nina subito sussulto, al che io continuai a stimolare e lei ora incominciò a partecipare con i primi lievi gemiti e movimenti del bacino. Contemporaneamente continuavo a baciarla, ora anche lei mi baciava, lo facevamo sulle labbra, ancora non spingevamo la lingua. I suoi movimenti incominciarono a diventare più frenetici, allora le sussurrai ‘ti sta piacendo?’ rispose ‘mi stai facendo impazzire, ecco perché la gente va matta per il sesso, è bellissimo’. Quando dalla foga ed inesperienza, mi capitava di perdere il contatto con il clitoride, lei aveva un sussulto di disapprovazione, ma poi subito con i suoi movimenti mi piazzava, la sua fighetta al punto giusto e se i miei movimenti non bastavano a stimolarla a sufficienza, si metteva lei a spingere ed a strofinare la sua fighetta sulle mia dita finchè non ritrovava la sua goduria. Il mio cazzo ora era diventato duro e non riuscivo più a tenerlo tranquillo e dissi a Nina ‘te ne accorgi che per me è fantastico massaggiare la tua patatina?’ e mentre gemeva e si contorceva, mi disse, ‘se anche tu stai provando quello che sto provando io, allora siamo in paradiso.’ Ormai arrapatissimo com’ero, le presi la mano e le feci stringere il mio cazzo, dicendole ‘portami in paradiso con te.’ Lei, anche se maldestramente incominciò a farmi una sega e nel frattempo incominciammo anche a baciarci con le lingue che si aggrovigliavano tra di loro. La sua fighetta adesso era bagnata e riuscivo a strofinare meglio le mie dita, facendole anche meno male e la sua goduria aumentava fino all’estasi.
    Improvvisamente mi accadde qualcosa, dal mio cazzo schizzò fuori una crema mai vista prima e provai una sensazione di benessere e sollievo indecifrabili. Fu meraviglioso. In un primo momento Nina rimase interdetta, poi capì e disse ‘sei venuto?!’ “si!’ le risposi. E dimenando la sua fighetta sotto le mie dita, disse ‘dai, ancora più forte, voglio venire anch’io!’ Fu d’istinto, che tolsi le mie dita dalla sua fighetta, mi alzai dal letto, mi inginocchiai davanti a lei e misi la testa tra le sue cosce ed incominciai a leccare e con la lingua, prima tra le cosce, poi le labbra della fighetta e quindi cercai e trovai subito il clitoride e continuai a leccare e succhiare. Nina ormai aveva perso ogni controllo si dimenava e gemeva anche forte spingendo a ritmo sfrenato la sua fighetta sulla mia bocca. Tra la mia saliva e d i suoi umori, lei ora era completamente bagnata e improvvisamente anche dalla sua fighetta usci un piccolo spruzzo, un misto di urina, umori vari e sperma. Fece un ultimo sussulto e poi rimase immobile con gli occhi sbarrati e non percepiva più niente. Piano mi alzai, avvicinai le mie labbra alle sue e la baciai con la lingua, lei rispose al bacio ma i suoi occhi erano ancora vuoti, estasiati. Le chiesi ‘ti è piaciuto?’ rispose ‘sono venuta anch’io, e ora… chi ci fermerà più?’
     
    Top
    .
  2. Acheronte1
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    E' vero , chi li fermerà più? Li vedo che nel giro di pochi giorni i due bambini scoprono sempre più i vari giochi tanto che lui riesce a scoparla con una goduria generale per entrambi in quanto, col suo uccellino piccolo non le ha fatto male. Li vedo continuare il rapporto sessuale fino alla maggiore età. Nessuno dei due cerca fuori di casa ciò che hanno già. La loro mamma s'accorge, ma intelligentemente tace. Sarebbe ormai troppo tardi , nascerebbe uno scandola che coinvolgerebbe tutta la famiglia.
     
    Top
    .
  3. misentomenomato
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bella e eccitante storiella, però la troverei più piccante se il fratello avesse 19 - 20 anni. mi piacerebbe leggere che la bambina gli succhia l'uccellone tenendogli la cappella fra le rosse labbra di bimba. Ovviamente lui non può ucciderla sverginandola, si deve, si fa per dire, si deve accontentare di romperle il culetto continuando a incularla fino ai 12 -13à- anni e poi...su in fica e daiii.
     
    Top
    .
  4. Maeystella 2
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Non mi sono piaciuti questi commenti, hanno un qualcosa di sporco, vedo invece i personaggi del raccontino più PURI, stanno vivendo i loro primi piaceri sessuali quasi senza malizia- Bravo l'autore

    Edited by Maeystella 2 - 10/11/2014, 20:54
     
    Top
    .
  5. Nico Braga
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    E' vero mia cara , anch'io li vedo come due creature che si affacciano alla vita, quindi vi trovo anche un certo candore. Sì li vedo così.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Newbie

    Group
    Member
    Posts
    1
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    mi piace molto la storia ma vorrei sapere quanti anni avesse tua sorella quando lo avete fatto e poi voi avete ancora rapporti ...
     
    Top
    .
5 replies since 8/1/2010, 23:14   60515 views
  Share  
.